il vincitore dell'edizione 2023 è... Maurizio Fugatti, governatore della Regione Trentino.

 

 

Commento all'edizione 2023

 

Il 2023 segna la conclusione dell'esperimento andato sotto il nome di Premio Nemico della Natura, un riconoscimento in negativo tutto italiano assegnato a colui (persona o ente) che si è particolarmente distinto nel corso dell'anno per il suo odio della Natura. Le forze dell'Ass. N&P non sono tali da permettere a quel Premio di continuare il proprio percorso diventando il vero tapiro dell'ecologia, come si era prefisso. E anche questo 2023 i scempi ambientali sono stati numerosissimi e i danni al patrimonio naturalistico incalcolabili. Per finire in bruttezza, sia per ragioni concrete che soprattutto dal punto di vista dell'impatto negativo al livello mediatico, il triste vincitore è ancora... un certo Maurizio Fugatti. Il "bello" della vicenda, se vogliamo, è che la sua fama negativa è tale da rendere obsoleto ogni sforzo di spiegazione. L'unico punto che mi permetto di sottolineare riguarda l'influenza negativa anti pedagogica che questo personaggio riesce ad avere su quella fetta di popolazione trentina più ignorante. Afferma il detto "chi si somiglia si assembla". E le assemblee dell'odio della Natura pullulano. In tutto il. mondo. In Italia specialmente in quanto per tradizione è una nazione del "quarto mondo", ovvero una nazione considerata socialmente avanzata ma che si comporta nei confronti dell'ambiente come se fosse costantemente arretrata industrialmente ed economicamente. Come un paese del terzo mondo, appunto. Le paranoie sono muiltiforme. Quella del soggetto vincitore del nostro Premio si riversa sugli orsi, animali che pur essendo di indole non particolarmente aggressiva mostrano da sempre di non temere l'uomo che quindi lo vede come un competitor e direi, probabilmente, come un emblema della resistenza della Natura nei confronti del dio Economia. Contro quest'ultimo, al momento nessuna soluzione. Per cui, anche se con grande rammarico, dobbiamo accettare i nostri limiti e lasciare magari il posto a enti e persone che possano prendere degnamente il relai. N&P continua comunque il suo impegno, ma si concentrteà su altri eventi. Un grazie a tutti colo che ho votato, divulgato e partecipato al Premio.

 

Antoine Fratini

 

 

Da qualche anno l'Ass. Natura & Psiche ha indetto il Premio Nemico della Natura, un riconoscimento in negativo che ogni anno viene attrribuito al personaggio o ente che nel corso dell'anno si è maggiormente distinto per l'odio della Natura (concetto coniato dal filosofo Christian Godin). Un Premio il cui senso risulta più che mai lampante, con un grosso potenziale anche mediatico, presentato come il "tapiro dell'ecologia", ma che purtroppo le poche risorse umane ed economiche dell'Ass. N&P non permettono di portare avanti. Tuttavia, saremmo eventualmente felici di sostenere il suo passaggio una altra associazione ambientalistica con maggiore risorse della nostra...

 

Il vincitore del Premio Nemico della Natura 2022 è... Mario Draghi ex equo con Roberto Cingolani (quest'utlimo per la seconda volta). Le motizioni nel commento del coordinatore di Natura & psiche Antoine Fratini.

 

Commento all'edizione 2022

 

 

Tra mille problemi ambientali più gravi l'uno dell'altro, tra cui spiccano la caduta verticale delle biodiversità (si stima ormai al 4% soltanto la massa degli animali selvatici contro il 96% quella degli uomini e degli animali da allevamento) e il riscaldamento globale del pianeta puntualmente denunciato dagli oltre 300 scienziati dello GIEC, i politici al governo anche quest'anno fanno finta di preoccuparsi. Grandi attori, non c'è che dire. Sembra di assistere alla trasformazione del film Dont look up, bella metafora della negazione cronica rispetto alle catastrofe a venire, in realtà.

 

 

 

Quanto al 2022 ambientale italiano, è stato segnato da tanti di quei problemi che nemmeno la nutrita lista dei papabili di questo Premio in negativo, sempre più “Tapiro dell'ecologia”, saprebbe rendere. Così, dopo una dura lotta l'Associazione Natura & Psiche, prendendo spunto anche dai voti espressi dai propri simpatizzanti, ha assegnato il Premio a Mario Draghi e Roberto Cingolani ex equo, i quali nel 2022 hanno proseguito la linea che ha trasformato il Ministero dell'Ambiente in quello della Transizione Ecologica e. assoggettandosi alle direttive UE in materia di ecologia “green”, reso l'ambiente una questione prevalentemente tecnica assoggettata alle necessità voraci e alienanti del dio Economia. Roberto Cingolani, capo di quel Ministero, è stato direttore scientifico dell'Istituto Italiano di Tecnologia e responsabile dell'innovazione tecnologica dell'azienda Leonardo. Quanto a Mario Draghi, emblema dell'alienazione bancaria, la parola ambiente non poteva che trasformarsi in un flatus vocis, semplice eco di danaro e affari. In quelle condizioni, quella esigua parte di sensibilità ambientale, poco profonda ma almeno autentica, che poteva rimanere nei cassetti dell'ex Ministero dell'Ambiente (vedi per esempio il Corpo Forestale dello Stato assorbito sotto il precedente governo Renzi dall'Arma dei Carabinieri e rimasto tale sino ad oggi) è praticamente scomparsa.

 

 

 

Ora “ambiente” significa “affari in vista”: pale eoliche, fotovoltaico, auto elettriche, 5G... La trasformazione è completa. L'impatto di quel passo politico è difficile da quantificare, ma risulta in ogni caso enorme in quanto sancisce la direzione degli sforzi da promuovere in materia ambientale. Una direzione che Natura & psiche non esita a definire profondamente sbagliata e deleteria che continuerà a recare grosse sofferenze alla Natura e all'Anima.

 

Antoine Fratini

 

 

Cari amici, soci e simpatizzanti dell'Associazione Natura & Psiche, abbiamo il piacere (si fa per dire!) di annunciarvi il vincitore del Premio Nemico della Natura 2021: trattasi di Roberto Cingolani ex aequo con il Ministero della Transizione Ecologica da lui rappresentato. Ricordo che trattasi di un Premio "in negativo", un "tapiro" ambientale insomma. Le motivazioni di tale scelta sono già ben sintetizzate dal seguente testo di Giorgio Risari, filosofo, psicoanalista e membro del direttivo dell'Ass. Natura & Psiche. Buona lettura!

 

 

Vincitore del Premio Nemico della Natura 2021 è...

 

Roberto Cingolani e il Ministero della Transizione Ecologica, per l'OK all'abbattimento dei lupi e l'evidente inazione ecologica.

 

Commento al Premio Nemico della Natura 2021

 

Il governo Draghi ha nominato l'anno scorso lo scienziato Roberto Cingolani responsabile del Ministero della Transizione Ecologica, precedentemente chiamato Ministero dell'Ambiente. La nomina sottolinea l'importanza del fattore ambientale anche nella politica nazionale, oltre che per la vita e la salute dei cittadini.

 

La scelta della parola "transizione" pone una serie di domande. Essa viene dal verbo latino "transire", col significato di "passare, muoversi, cambiare, spostarsi". Il termine si compone della preposizione "trans"= oltre, al di là, e il verbo "ire"= andare. Quindi, "andare oltre, passare al di là". Da qui anche il participio presente con valore di aggettivo " transeunte" nel senso di passeggero, che va e passa via scomparendo. L'aggettivo "ecologico" si riferisce alla casa (oikia in greco) dell'uomo, cioè l'ambiente dove l'uomo vive, abita. La scelta delle parole non è casuale e oltre al significato letterale contiene un aspetto simbolico, se non addirittura inconscio, e porta con sé una visione del mondo. Cerchiamo di chiarire ed esplicitare tutto ciò. Innanzitutto l'intento positivo di passare da una gestione politica dell'ambiente da "non ecologica", produttivistica, ad una "ecologica" più rispettosa delle questioni ambientali e dei problemi socioeconomici e sociali collegati (energie pulite, trasporti, gestione del territorio, riconversione della produzione...). Un secondo significato con conseguenze operative a più lunga scadenza e globali, la transitorietà instabile o la scelta continua durevole della "transizione", tale da diventare stabile, strutturale: infatti "transire" ha come participio aggettivato il termine "transeunte", con il suo significato negativo di passeggero, mutevole, effimero, che può non essere più.

 

 Insomma si tratta di decidere se operare interventi “tampone” occasionali, limitati ed immediati, o cambiare integralmente paradigma sul modo di considerare l'ambiente veramente come casa dell'umanità che ospita l'uomo in una relazione non solo scientifica e indifferente, ma anche psicospirituale e simbiotica, intendendo e "sentendo", o meglio "intuendo" la psiche umana come parte dell’anima del mondo. Già nell'Umanesimo i filosofi Marsilio Ficino, Giordano Bruno e Baruch Spinoza avevano fatto loro il concetto neoplatonico di Anima Mundi, poi perso con l'avvento dell’approccio scientifico nel sedicesimo secolo. La filosofia contemporanea ha in parte ripreso tale idea con il concetto Husserliano di "Mondo della Vita" e il concetto di "Heimat", casa come "intimità" secondo Heidegger ("Heimat" = casa che accoglie = l’abitare come esser-ci dell'uomo, assegnando valore esistenziale alla casa come coappartenente all'Esserci dell'uomo nel Mondo, co-essente, tedesco mit-seiend). Lo stesso Karl Marx parla di estraneazione, di alienazione dell'essenza umana dalla Natura con l'emergere dell'economia capitalistica nella quale i valori astratti monetari dei beni prodotti e del lavoro umano sostituiscono il valore d'uso. Il denaro è il simbolo che dà valore a tutti gli oggetti, a tutte le persone, a tutti i lavori. L’epoca moderna con la rivoluzione industriale e con l' attuale rivoluzione tecnico-cibernetica e "digitale" ha visto il trionfo della "macchina" e del valore astratto ma onnipotente del denaro (la finanza mondiale e la globalizzazione dei mercati). La Natura è stata assoggettata e resa serva, risorsa immediata pronta da sfruttare all'infinito grazie ai dispositivi tecnici sempre più potenti. Così, la Natura è sempre più pensata come ostacolo al progresso economico illimitato. Basti pensare all'abbattimento della foresta amazzonica in Brasile o, in Italia, al ministro Cingolani che se la prende con i "lupi problematici” dimenticando che fanno partre integrante di un equilibrio e hanno per l’uomo anche valore di simbolo. La problematicità della Natura sottintende una visione del mondo dove la Natura è schiava dei desideri umani e dell'antropocentrismo secondo cui l'uomo può fare quel che vuole del mondo.

 

Da ospite iniziale, l’uomo si è sempre più pensato, “preso”, quale padrone della Natura, con il desiderio di darle lo sfratto e mandarla via come indesiderata, sostituendola magari con un mondo artificiale dipendente dalla tecnica. Così la Natura passa da Madre a Matrigna, a madre detronizzata, "divorata" in modo cannibalesco da uno dei suoi figli che si crede onnisciente, onnipotente, creatore di un nuovo mondo a venire. Viene da pensare che ignoranza, cecità e arroganza siano tra le nuove "competenze" del Ministero della Transizione Ecologica, e sorge il sospetto che la pulsione di morte abbia infine trovato un nuovo terreno di sfogo.

 

Giorgio Risari, filosofo, membro del Direttivo dell'Ass. Natura & Psiche.

 

 

 

 

Il vincitore del Premio Nemico della Natura 2020 è...

 

Maurizio Fugatti, "governatur" del Trentino per i suoi ripetuti e odiosi provvedimenti contro gli orsi.

 

 

 

Commento al  Premio Nemico della Natura 2020

 

 

Partirò per l’occasione con questa frase: “ In questo luogo c’era Dio e io non lo sapevo” (Genesi 28,16 dal Testo Ebraico).

 

È una questione, indipendentemente dal riferimento ora citato, che vale di fatto per tutti, quella del “io non lo sapevo”. Volendo, possiamo anche riesaminarla in quest’altra forma: “ io non ho voglia di sapere”!

 

Cosa può significare “odiare la Natura”? Prenderò un'altra parabola. “Un monaco Zen, dopo lunghissimi anni di approfondito studio si propose di rivolgersi la domanda: ‘ chi sono io?’  Si stupì quando sentì rispondere dalla propria voce interna: “ chi è che chiede ? “ (Lawrance Kushner, Giuntina N. 45 1994). Chi non conosce l’antica iscrizione sul Tempio di Apollo a Delfi: conosci te stesso? Questa frase potrebbe apparire troppo ovvia, ma chiediamoci seriamente: possiamo pensare di conoscersi da soli? Con quale metodologia?

 

Prenderò ora due frasi riportate dalle Scritture: 1.“Non è bene che l’uomo sia solo” 2. “Guai ai soli”. La seconda è riportata nel Talmud Babli e si trova anche nel Vangelo.

 

Tralasciando un adeguata esegesi, quale istituzione preposta al pubblico insegnamento, come ad esempio la Scuola e L’Università, ci ha mai proposto un metodo accettabile in questo senso? La conoscenza di sé è anche e soprattutto un fatto etico che impegna ciascuno di noi e che riguarda al contempo il progredire dell’umanità e della società nel suo complesso.

 

Vediamo ora di addentrarci maggiormente nella questione del “nemico della Natura” alla quale dobbiamo tentare di rispondere con libertà e onestà intellettuale. Possiamo partire da un esame della distruttività umana considerando l’appena trascorso XX secolo che ci ha riservato ben due guerre mondiali e la tragedia emblematica di Auschwitz.

 

Ricordiamo le potenti frasi di Papa Giovanni Paolo II quando, dal Santuario Militare di Redipuglia, lanciò il monito “Non facciamo di tutto il mondo una grande Auschwitz”. Ricordo infatti che Auschwitz è stata denominata “civiltà industrializzata della morte”! Non saprei dire quanto siamo distanti oggi da questo tipo di civiltà che richiama la famigerata pulsione di morte. Dovremmo probabilmente allargare le nostre menti quanto salvaguardare la nostra memoria per premunirci non solo dall’estinzione degli ebrei ma dalla distruzione dell’umanità e dell’intero pianeta.

 

Ci farebbe probabilmente bene leggere il libro di Robert Jay Lifton I medici nazisti (BUR). Cosa si celava dietro al Nazional Socialismo? Quali strutture stavano sorreggendo Adolfo Hitler e gli alti comandi delle SS ? Prendiamo per esempio E. Eichmann. Lui, effettivamente obbediva agli ordini. In effetti non era più di un impiegato. Ma era anche un ammiratore del sionismo. Se gli avessero ordinato di uccidere tutte le formiche del mondo al posto degli ebrei lui lo avrebbe fatto senza riflettere. Ecco l’uomo estremamente pericoloso, colui che manca di pensiero critico. Eichman fu esclusivamente un burocrate che si trasformò in un mostro criminale, possiamo dire a sua insaputa, per non avere ascoltato la propria coscienza. Quando questo personaggio andò in crisi e in confusione? Quando cessarono gli ordini a lui diretti nei giorni della fine del III Reich. Dobbiamo stare molto attenti perché secondo la psicoanalisi questo tipo di personalità alberga potenzialmente in ciascuno di noi. Basta abbassare il nostro livello di coscienza ed è già pronto per rispuntare.

 

Ricordo che in Facoltà di Psicologia si insegnava che bastava vestire una persona di camice bianco perché questa rischiasse di perdere la cognizione critica di sé e del proprio agire. In altri termini, l’identificazione totale ad un ruolo ad una funzione derespsonsabilizza.

 

Della Natura fa parte il genere umano e tutto l’esistente su questo nostro pianeta. E dentro di noi esiste sempre un animale, un albero se non proprio qualsiasi specie e noi, anziché abbracciare questo ignoto composito cerchiamo di distruggerlo. Infatti conosciamo molto poco noi stessi e pare si faccia di tutto per mantenere questa nefasta posizione. Perciò, il primo passo decisivo per opporsi al “progetto distruzione” è di evitare di proiettare le nostre pulsioni distruttive su qualche nemico esteriore a noi, magari apparentemente inerme o passivo, come appunto la Natura. Forse, il senso più profondo di questo “Premio in negativo” risiede proprio qui. Senza questo passo, permane l’ignoranza che fabbrica l’automa Eichmann. Io sto parlando di oggi, non di ieri…

 

La nostra epoca è infatti lo scenario drammatico di una Shoah riservata agli animali, di allevamento come di quelli selvatici, e contemporaneamente alla rapida distruzione della Natura nel suo complesso. Ma forse riusciremo ad evitare questa nuova catastrofe se ciascuno di noi, e in primis i meno sensibili, come appunto il triste vincitore del Premio Nemico della Natura 2020 Maurizio Fugatti e le altre personalità italiane che sono state votate (la lista, purtroppo, è lunga e nemmeno esaustiva), prenderanno coscienza della loro anima, rivedranno le loro dissennate posizioni e supereranno le loro paranoie nei confronti di una Natura della quale appartenenza non dovremmo mai perdere il sentimento.

 

Giovanni Allotta

 

Filosofo e psicoanimista

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Giuria: Antoine Fratini, Giovanni Allotta, Giorgio Risari, Sabrina Periti